Forum Imprenditoriale Italia-Serbia a Trieste – 24/05/2024.
Transizione verde, economia circolare, infrastrutture. Trieste è stata – ancora una volta – testimone del legame bilaterale tra Roma e Belgrado durante il Forum Imprenditoriale Italia-Serbia dedicato al tema “Transizione verde: nuove opportunità per la collaborazione bilaterale”.
Si è svolto venerdì 24 maggio 2024, dalle ore 10 e 30 alle ore 16, presso il Trieste Convention Center, e ha visto ai vertici il vicepresidente del consiglio e ministro degli affari esteri Antonio Tajani e il premier di Serbia Miloš Vučević ed è servito per approfondire e rafforzare le relazioni economiche e commerciali e delle collaborazioni mutualmente vantaggiose tra i due Paesi, favorendo una sempre più approfondita conoscenza reciproca sia delle opportunità, sia degli operatori.
Sono stati sottoscritti diversi accordi bilaterali da parte dei seguenti ministri della Serbia e dell’Italia presenti al Forum: Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Irena Vujović, vice primo ministro e ministro della protezione ambientale, Dubravka Đedović Handanović, ministro delle Risorse e dell’Energia, Aleksandar Martinović, ministro dell’agricoltura, delle foreste e della gestione delle acque, Tomislav Momirović, ministro del commercio interno ed estero, Goran Vesić, ministro delle costruzioni, dei trasporti e delle infrastrutture.
Hanno fatto parte della delegazione Serba anche le seguenti autorità: l’Ambasciatrice della Serbia a Roma, Mirjana Jeremić, la console Generale della Serbia a Milano, Nataša Savićević e la console della Serbia a Trieste, Marina Lozar e della delegazione Italiana l’Ambasciatore dell’Italia a Belgrado, Luca Gori, Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Sandra Savino, Presidente della Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato della Repubblica Italiana Stefania Craxi.
Sono stati presenti al forum anche la nostra presidente dell’Unione dei serbi in Italia, Lidija Radovanovic e il nostro referente per la cultura Nicola Sandic.
La presidente Radovanovic è riuscita a scambiare qualche parola con il premier Vučević per ringraziare che, in conferenza stampa, abbia espresso il rammarico e la profonda tristezza del popolo serbo, anche di coloro che vivono in Italia, per il fatto che ieri, presso la Nazioni Unite, l’Italia ha preso parte di coloro che hanno architettato un piano, mai fatto prima nella storia del Consiglio delle Nazioni Unite, cambiando le regole di voto, per poter promuovere una risoluzione ingiusta che umilia la Serbia. La Serbia è l’unico paese dei Balcani che non è un membro della NATO e che nel conflitto Ucraino Russo ha mantenuto la neutralità, pur condannando l’atto di guerra nei confronti dell’Ucraina. I storici probabilmente, appena tra qualche anno, prenderanno in correlazione questi due fatti in quanto attualmente ci risulta molto difficile comprendere perché, per la Germania in primis, era così importante, dopo quasi 30 anni, tirare fuori una questione del passato. La risoluzione ha soltanto creato danni rendendo da oggi la Bosnia un paese meno stabile dei Balcani, poiché la Repubblica Serba è stata costretta a dover chiedere di uscire dalla Federazione Bosniaca, una decisione presa oggi.
Segue il testo riepilogativo dell’evento della giornalista di Trieste News Maria Beatrice Rizzo:
Accordi, disaccordi, intese e proiezioni. Il futuro dei rapporti con i Balcani occidentali passa per il confronto che si accende quando aziende, associazioni, politica e impresa fanno rete e la città di Trieste, tra tutte, ne è testimone. Al Forum Imprenditoriale Italia-Serbia che si è tenuto oggi al Trieste Convention Center si è parlato di investimenti e opportunità economiche, di mercato, storia, identità europea e dell’ingresso in UE della Serbia (idealmente entro il 2030).
Non si tratta solamente di “ampliare l’Europa” ha detto Tajani, “ma dare alla Serbia la possibilità di tornare a casa: l’Europa è la sua storia, la sua identità. Siamo qui per rafforzare i legami politici ed economici, ma abbiamo interessi comuni riguardo i legami che offrono benessere sia ai cittadini di Serbia che d’Italia”. Tant’è che, per i Balcani, la questione europea “non è chiusa”, ha assicurato il premier di Serbia. A riguardo “ci sono opinioni contrastanti” ha ammesso Miloš Vučević. “Per noi, l’Italia è sempre stata il primo paese dell’Europa occidentale” ha aggiunto. Si è rivolto poi agli investitori italiani: “La Serbia è caratterizzata da una grande stabilità macroeconomica e prevediamo una crescita tra il 3 e 4% a breve termine. Siamo il paese leader nei Balcani occidentali. Abbiamo un cambio stabile da 12 anni e un sistema di cambio e bancario forte. Il tasso di disoccupazione è sotto il 9%, è una meta molto attraente per gli investimenti”, ha concluso.
A fare gli onori di casa sono stati il governatore Massimiliano Fedriga e il primo cittadino Roberto Dipiazza. Fedriga ha espresso l’augurio che con la Serbia – e tutti i Balcani occidentali – si instauri “un legame indissolubile, che non sia solo diplomatico, ma che rafforzi i rapporti creati sul territorio, quelli con le persone”. Il sindaco Roberto Dipiazza, dal canto proprio, ha ricordato come la comunità Serba sia la più radicata e viva della città, in virtù “dell’ottimo rapporto che tutta Trieste ha con la comunità”.
Sono intervenute anche il sottosegretario al Ministero dell’Economia Sandra Savino e Stefania Craxi, presidente della Commissione affari esteri del Senato. Savino ha detto che “rafforzare i rapporti è una priorità strategica. Stimola le economie locali e crea nuove opportunità di lavoro in ambiti come le energie rinnovabili, l’agroalimentare, l’edilizia, la manifattura, il trasporto. È una straordinaria occasione per ridisegnare le nostre economie”. Anche per Stefania Craxi è necessario consolidare le relazioni economiche: “Italia e Serbia vantano eccellenti rapporti in ambito politico, economico e scientifico. La Serbia è il cuore dell’area balcanica: l’Europa si renda protagonista delle dinamiche globali per stabilizzarla. C’è in gioco l’interesse dell’Europa intera”.
Alla sessione, tra gli altri, hanno partecipato il presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas, il presidente della Camera di Commercio e Industria della Serbia Marko Čadez, il presidente di FINEST Alessandro Minon, l’AD di SACE Alessandra Ricci, la vicepresidente export e attrazione investimenti di Confindustria Barbara Cimmino, l’AD di SIMEST Regina Corradini D’Arienzo e Dejan Vukotić, presidente del Consiglio di Amministrazione AOFI, agenzia serba per il credito all’esportazione e l’assicurazione.
Per il presidente Zoppas la parola d’ordine è “sostenibilità”. Italia e Serbia devono lavorare sul settore agroalimentare, investendo sullo sviluppo delle tecnologie di trattamento del terreno. Di agroalimentare, transizione e energia verde ha parlato anche il presidente della Camera di Commercio Čadez che, rivolgendosi alle aziende, ha ribadito come la Serbia sia un partner particolarmente strategico in diversi settori. Una questione di “supporto reciproco” per Nikola Janković e Alessandra Ricci. “La collaborazione tra i nostri due paesi – ha fatto eco Vukotić – è a un livello molto avanzato. Di anno in anno il numero di aziende che dalla Serbia importano in Italia aumenta: l’Italia è un partner stabile”, ha aggiunto.
L’intervento di chiusura è stato affidato ad Alessandro Minon, presidente di Finest spa, azienda per l’internazionalizzazione delle imprese del nordest in Italia, con sede in Friuli Venezia Giulia: “Siamo storicamente, geopoliticamente e geograficamente vicini ai territori dei Balcani – ha detto – e vogliamo portare i nostri valori di vicinanza e di conoscenza, di continuità e di collaborazione. Siamo riusciti a creare un link forte con il territorio del nordest, con tutte le sue caratteristiche e criticità. Come dice il ministro Tajani, Trieste è il luogo deputato per i rapporti con i balcani: a Trieste si respira geopolitica e abbiamo una comunità Serba molto ampia. Siamo culture affini, vicine”. “Sono 47 le operazioni congiunte con le aziende che abbiamo realizzato in Serbia – ha aggiunto Minon – noi siamo il trait d’union. Finest è soggetto esecutore dell’accordo Sprint Fvg per accelerare l’accesso agli strumenti del sistema paese e regionale per le pmi. Sistema Nordest è un altro bellissimo progetto tra regioni che valorizza le best practices di ognuna, coinvolge Friuli Venezia Giulia, Veneto e Provincia Autonoma di Trento”, ha concluso.
Nella sala che ha ospitato il Forum erano presenti rappresentanti di 72 aziende serbe e 170 tra aziende e associazioni italiane. I due Paesi si preparano a rafforzare i rapporti commerciali e – per ora – l’Italia è il terzo partner commerciale della Repubblica di Serbia. Il terzo posto non basta, si punta alla scalata.